La poesia di Federica Giordano
Federica Giordano, giovane poetessa di Nola, riesce già con i suoi versi a costruire un mondo poetico parallelo di grande valenza, filtrando attraverso gli occhi, il cuore e la mente, un paesaggio intimo e genuino che vorrebbe materializzare anche esternamente, attraverso quei “palmi” che modellano l’anima altrui; od anche dalla “cantina dei pensieri”, e dal silenzio intimo e rigenerante, vedere emergere finalmente una vera umanità.Sono versi intrisi di forte emotività, ma anche ben imbrigliati in un discorso dolce e pacato, in cui squilla la sua parola poetica, messaggio di sicura ed immediata resa comunicativa.
Ecco qui di seguito qualche esempio del suo talento poetico.
Giuseppe Vetromile
Dietro queste facciate
Dietro queste facciate
piene di sole
si forma qualche mente nuova;
la prossima idea del mondo,
la nuova credenza degli uomini
un nuovo passato
ed un futuro
a cui nessuno aveva pensato mai.
Qualcuno sogna
pezzi di altri cieli,
steso sulla panchina
sotto un tetto di foglie...
e pensa ai nomi
e alle opere,
altri aspettano
che qualcuno afferri
le redini della modernità
e faccia la storia.
F. G.
Dalla cantina dei pensieri
Mi atterrisce
perderti nella folla,
vederti correre
per altre mani
mentre i miei palmi
son fermi ancora
a modellare l’anima tua
in un viso qualunque.
Mi atterrisce
un qualche inganno
senza che nulla possa capire
seppure abbia compreso io stessa
che ogni giorno è passato
come doveva.
Ma esco come da una sbornia
e ci sei tu sempre,
ad asciugarmi la fronte;
gocce di delirio
dalla cantina dei pensieri.
F.G.
Per non soffocare la memoria.
La lacrima precipitando
nei midolli tremò
nella superficie chiara
come un primo gesto
nello specchio.
Increspature concentriche
nelle anime tendono
il momento rappreso
nelle fibre immobili,
il dito del lungo salice nel lago.
La lacrima ingoiata
negli spiriti rilascia
l’aria come il sospiro
di una creatura con due vite,
una chiusura stretta.
L’apnea si colmò
continuando a respirare
per non soffocare la memoria.
Dietro queste facciate
Dietro queste facciate
piene di sole
si forma qualche mente nuova;
la prossima idea del mondo,
la nuova credenza degli uomini
un nuovo passato
ed un futuro
a cui nessuno aveva pensato mai.
Qualcuno sogna
pezzi di altri cieli,
steso sulla panchina
sotto un tetto di foglie...
e pensa ai nomi
e alle opere,
altri aspettano
che qualcuno afferri
le redini della modernità
e faccia la storia.
F.G.


Domicella - Maggio è il mese delle rose. Nulla di più normale che in un vivaio in cui si coltiva questo fiore, in questo caso “Abitare la natura” della famiglia Palmese a Domicella, nella bassa Irpinia, si pensi allora a una “Festa delle Rose”. Un’idea che ha ormai dodici anni – tante le edizioni tenute finora – e che vuole far convergere intorno alla “promozione” del prodotto anche una serie di manifestazioni artistico-culturali. Dalla musica alle arti figurative alla poesia. Il tutto si svolge all’aperto, nel giardino di villa Palmese, con negli occhi le rose, appunto, ma anche piante di agrumi, e sullo sfondo il Vesuvio, e nelle narici il profumo stesso delle rose in fiore.
I sei poeti che si sono alternati nello spazio del giardino – Carlangelo Mauro, Federica Giordano, Alfonso Severino, Raffaele Urraro, Giuseppe Vetromile e il sottoscritto – hanno letto poesie con riferimenti alla natura, con occhio di riguardo, ovviamente, alla rosa. È la prima volta che si è tenuta una manifestazione del genere, con partecipazione “dal vivo” di autori del territorio, a villa Palmese. Per più anni ci si era “limitati” a fare un percorso con testi stampati collocati su leggii, un percorso che riguardava poesie dedicate alla rosa dall’antichità al novecento: itinerario letterario riproposto comunque anche quest’anno. Infine, per le arti figurative, segnaliamo la presenza della pittrice Irene Capasso che ha esposto suoi delicati acquarelli nei quali ha raffigurato alcune delle rose coltivate da Carmine. Il tutto, poi, condito anche da dolci e liquori ricavati dalle rose, attività questa curata da Anna Carmela Palmese. Presente quest’anno anche la sorella Cristina, che vive a Madrid, che ha avuto cura di documentare con riprese video quanto avvenuto nelle due giornate.
