ROSA A TUTTO CAMPO A “ABITARE LA NATURA” DI DOMICELLA
Domicella - Maggio è il mese delle rose. Nulla di più normale che in un vivaio in cui si coltiva questo fiore, in questo caso “Abitare la natura” della famiglia Palmese a Domicella, nella bassa Irpinia, si pensi allora a una “Festa delle Rose”. Un’idea che ha ormai dodici anni – tante le edizioni tenute finora – e che vuole far convergere intorno alla “promozione” del prodotto anche una serie di manifestazioni artistico-culturali. Dalla musica alle arti figurative alla poesia. Il tutto si svolge all’aperto, nel giardino di villa Palmese, con negli occhi le rose, appunto, ma anche piante di agrumi, e sullo sfondo il Vesuvio, e nelle narici il profumo stesso delle rose in fiore.
Così anche quest’anno: la festa si è tenuta sabato 8 e domenica 9 maggio 2010, dalle ore 10 all’imbrunire. Da un lato le rose in vendita, operazione “seguita” da Carmine Palmese. Dall’altro, uno stand di Hortus Hesperidis, dedicato agli agrumi di Sicilia, presentati anche con una bella messa in scena coreografica e un bel gioco di colori. Nel pomeriggio e nella serata di sabato, nell’aria del giardino è “volata” la voce di Fania Lauro che ha eseguito un repertorio di canzoni classiche napoletane. Per tutta la giornata di domenica, invece, il gruppo napoletano “I Flegrei” ha concertato delle tammurriate, con relativa danza d’accompagnamento.Sempre nel pomeriggio domenicale, c’è stato un recital poetico di testi dedicati al fiore festeggiato, appunto intitolato “La rosa e altro”.
I sei poeti che si sono alternati nello spazio del giardino – Carlangelo Mauro, Federica Giordano, Alfonso Severino, Raffaele Urraro, Giuseppe Vetromile e il sottoscritto – hanno letto poesie con riferimenti alla natura, con occhio di riguardo, ovviamente, alla rosa. È la prima volta che si è tenuta una manifestazione del genere, con partecipazione “dal vivo” di autori del territorio, a villa Palmese. Per più anni ci si era “limitati” a fare un percorso con testi stampati collocati su leggii, un percorso che riguardava poesie dedicate alla rosa dall’antichità al novecento: itinerario letterario riproposto comunque anche quest’anno. Infine, per le arti figurative, segnaliamo la presenza della pittrice Irene Capasso che ha esposto suoi delicati acquarelli nei quali ha raffigurato alcune delle rose coltivate da Carmine. Il tutto, poi, condito anche da dolci e liquori ricavati dalle rose, attività questa curata da Anna Carmela Palmese. Presente quest’anno anche la sorella Cristina, che vive a Madrid, che ha avuto cura di documentare con riprese video quanto avvenuto nelle due giornate.
Non va dimenticato, infine, che questa edizione 2010 è stata dedicata alla madre, la signora Gerarda, scomparsa da poco. Ma non si può dire che la sua presenza sia comunque mancata nel ricordo di tutti, c’era anche lì con gli altri nel giardino.
Enzo Rega


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